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sabato 12 marzo 2016

Vaneggiamenti di una Scribacchina 23: "La Letteratura del Brivido Parte VI: Il Weird & Il New Weird"

 “So many books, so little time.” 


―   Frank Zappa


                 
La Letteratura del Brivido, parte VI:
Il Weird & il New Weird


L’appuntamento vaneggiante di oggi chiude la “rubrica nella rubrica” dedicata alla letteratura del brivido, parlando di “cose strane” e cioè di un particolare sottogenere dell’horror, il Weird.

La parola weird in inglese significa appunto “strano” e quindi è facile intuire come il connotato comune di tutte le storie appartenenti alla Weird Fiction sia proprio la stranezza.

Il Weird è un sottogenere della speculative fiction ed ha avuto origine in un periodo compreso fra la fine dell’ottocento e i primi del novecento. Al suo interno convergono elementi tipici del macabro e della ghost story, del fantasy e della fantascienza.

Famosi scrittori di weird fiction che vanno dalla fine dell’ottocento  ai giorni nostri i ordine sparso, sono: William Hope Hodgson, H. P. Lovecraft, Lord Dunsany, M. R. James, E. T. A. Hoffmann, Franz Kafka, Sheridan Le Fanu, Edgar Allan Poe, Bram Stoker, Evangeline Walton, Robert Aickman, Robert Bloch, Ray Bradbury, Shirley Jackson, M. John Harrison e Caitlín R. Kiernan.

Il termine letteratura weird comincia ad essere usato per indicare tutte quelle storie “di mezzo” che contengono un miscuglio di horror, fantasy e science fiction.

Fu Lovecraft a rendere questa definizione popolare nei suoi saggi e a fornire una connotazione precisa del genere nella sua opera "Supernatural Horror in Literature".

Eccone uno stralcio:

“The true weird tale has something more than secret murder, bloody bones, or a sheeted form clanking chains according to rule. A certain atmosphere of breathless and unexplainable dread of outer, unknown forces must be present; and there must be a hint, expressed with a seriousness and portentousness becoming its subject, of that most terrible conception of the human brain -a malign and particular suspension or defeat of those fixed laws of Nature which are our only safeguard against the assaults of chaos and the daemons of unplumbed space.”

Anche se Lovecraft fu uno dei pochi autori del primo ventesimo secolo a descrivere il proprio lavoro come “weird fiction”, il termine ha goduto di una certa popolarità e ai nostri giorni  si è assistito ad un vero e proprio revival di questo genere di letteratura che ha dato origine al New Weird, sotto suggerimento di diversi autori tra i quali Ann e Jeff VanderMeer.

Il New Weird è un genere letterario che ha iniziato a svilupparsi negli anni novanta. I principali autori di questo genere di letteratura sono considerati dalla critica generale come scrittori di horror e speculative fiction che molto spesso mescolano diversi elementi nelle loro opere e non si attengono ai confini di genere (tra essi, i principali, sono: China Miéville, Jeff VanderMeer, K. J. Bishop and Steph Swainston).

Del New Weird sono state date diverse definizioni nel corso degli anni, ma quella che incontra più consensi è quella fornita dai VanderMeer che descrivono questo genere come: “un tipo di fiction urban che racconta di mondi secondari e sovverte le idee romanticizzate relative ai luoghi che possono essere trovate nel fantasy tradizionale; questo sovvertimento avviene generalmente attraverso la scelta di modelli di mondi reali, realistici e complessi come punto di partenza per la creazione di setting che possono combinare elementi sia del fantasty, sia della fantascienza.”

Secondo Jeff VanderMeer, le caratteristiche principali del New weird sono:

-fantasy contaminato con elementi fantascientifici e horror, quindi il concatenarsi di magia e tecnologia all'interno di "mondi secondari"

- abbandonarsi alla bizzarria al fine di provocare un forte senso del meraviglioso, quindi l'uso di creature e ambientazioni molto strane e originali

-rigorosissima cura per la verisimiglianza e la coerenza.

Caratteristiche secondarie e meno diffuse sono:
-allegorie e tematiche socio-politiche, d'attualità e/o filosofiche

-atmosfere oscure, ciniche, pessimistiche e senza nulla di consolatorio o evasivo

Gli elementi che ricorrono nelle varie definizioni del genere sono di solito:

-sovversione dei cliché del fantastico

-creazione di finali che lasciano il lettore volutamente frustrato

-rottura delle barriere fra fantasy, science fiction e horror soprannaturale

-stranezza

Riassumendo, all’interno di una storia New Weird possiamo dunque trovare una commistione di:
- elementi fantasy (come la magia) 

-elementi fantascientifici  (come la tecnologia futuristica o retrò)

- elementi horror 

Questa mistura di elementi apparentemente in contrasto tende alla creazione di trame che, rigettando i luoghi comuni del fantasy classico, ci offrono  creature e ambientazioni strane e originali.

Autori moderni che si sono dedicati al genere sono: J. VanderMeer (Saga di Ambegris), C. Miéville (Trilogia del Bas-Lag)  M. Swanwick (I draghi di Babele), S. Swainston (The Castle Omnibus), A. Campbell (Codice Deepgate), K. J. Bishop (Petali e Sangue), Stephen King (non per tutta la sua opera, ovviamente, ma ad esempio per storie come “Buick 8”, “Camion”  “Uomini Bassi in soprabito giallo”, La saga de “La torre nera” e il racconto breve “Crouch End”).

Anche se  il New Weird  si ispira  al Weird di Lovecraft, Lord Dunsany e Clark Ashton Smith, in realtà i due generi hanno pochi punti in comune.
 La maggiore differenza è che,  mentre il Weird mescola horror e science fiction, il New Weird è principalmente un sottogenere del fantasy al quale si aggiungono elementi di fantascienza e horror. 

Va detto anche che può capitare che il New Weird venga confuso con la Bizzarro Fiction ma che, sebbene i due generi abbiano elementi in comune, si tratta di due cose separate.

Soffermiamoci un secondo sulla Bizzarro Fiction.

Che cos’è?

Wikipedia ci viene in aiuto e ci dice che “Bizarro fiction è un termine, mutuato dalla lingua inglese, con il quale si indica un genere letterario i cui elementi dominanti sono l'assurdo, la satira, il grottesco e il surrealismoche si fa reale. La Bizarro fiction mischia fantasy, horror e fantascienza in proporzioni variabili a seconda dell'opera, quindi ogni romanzo può essere classificato come appartenente a un genere anziché a un altro. Nel genere sono ravvisabili anche influenze provenienti dal movimento Ero guro e dalle opere di Franz Kafka, Chuck Palahniuk, Lewis Carroll, Douglas Adams e Damon Knight.”

Leggendo questa definizione è evidente per quale ragione si possa così facilmente confondere la Bizzarro Fiction con il New Weird.

Come si fa, dunque, a riuscire a distinguere i due generi?

Si usano le numerose differenze fra essi:

- La Bizarro Fiction è molto più estrema, esagerata, dissacrante e grottesca. Nel New Weird non vengono mai sfiorati gli eccessi della Bizarro Fiction. 

- Il New Weird sviluppa le stranezze solo con creature e ambientazioni, mai con le situazioni (che devono sempre essere verosimili e coerenti). La Bizzarro Fiction non necessariamente si fa problemi di coerenza e verisimiglianza. 

- La Bizarro Fiction si fonda obbligatoriamente sull'utilizzo di molti elementi strani e surreali (più di tre), mentre nel New Weird non c'è una regola prestabilita in questo senso.

- Con le dovute eccezioni, il New Weird ha un significato sociologico specifico e possiede vari rimandi allegorici, mentre la Bizarro Fiction è letteratura di intrattenimento puro e semplice. 

- Lo stile nella Bizzarro Fiction è ironico e umoristico, mentre la letteratura New Weird ha toni seri e drammatici.


So che potrei usare lavori di autori più rappresentativi per fare un esempio di Weird, ma ho una fissa per il Re, quindi…

Eccovi uno stralcio di un racconto  contenuto nella raccolta “Incubi e Deliri” nel quale si vede chiaramente l’influenza di Lovecraft e l’impronta Weird, Crouch End:

“Norris Road si allungava all'infinito, un interminabile nastro acciottolato con le rotaie del tram. E, sebbene continuasse a camminare (non avrebbe mai creduto di poter correre, però più tardi lo fece, precisò durante il racconto), smise di invocare il nome di Lonnie. Era nella morsa di una paura terribile che la faceva tremare fin nelle ossa, una paura così grande che non avrebbe mai pensato che un essere umano potesse sopportarla senza impazzire o morire di schianto. Le era impossibile articolare una simile paura se non in un modo, e anche così sarebbe riuscita al più a concedere al prossimo solo un'occhiata confusa al baratro che si era aperto nella sua mente e nel suo cuore. Disse che era come se non si trovasse più sulla terra ma su un pianeta diverso, un posto così alieno che la mente umana non poteva nemmeno cominciare a comprenderlo. Sembravano diverse le angolazioni, spiegò. Erano diversi i colori. Erano diversi... No, inutile. 
Che cos'altro poteva fare se non continuare a camminare sotto un cielo color prugna, fra ali di costruzioni misteriose e opprimenti, e sperare che prima o poi finisse? 
Come fu. 
Si accorse di due persone ferme sul marciapiede davanti a lei. Erano i bambini che aveva già visto in precedenza quando era con Lonnie. Il maschietto accarezzava le brutte trecce della bimba con la mano a forma di artiglio. 
"E' l'americana", disse. 
"Si è persa", commentò la sua amichetta. 
"Ha perso suo marito." 
"Ha perso la strada." 
"Ne ha trovata un'altra." 
"La strada che porta all'imbuto." 
"Ha perso la speranza." 
"Ha trovato il Sonatore dalle Stelle..." 
"... il Mangiatore di Dimensioni..." 
"... il Pifferaio Cieco..." 
Veloci e sempre più veloci si sovrapponevano le loro parole, una litania in apnea, uno sciamare febbrile. Le invasero la testa in un vortice, ebbe una vertigine. Gli edifici si chinarono su di lei. Erano spuntate le stelle, ma non erano le sue stelle, non quelle alle quali aveva espresso i desideri da bambina o sotto le quali aveva amoreggiato da ragazza, quelle erano stelle impazzite riunite in costellazioni eccentriche, e le sue mani salirono alle orecchie e le sue mani non fecero tacere le voci e finalmente gridò: "Dov'è mio marito? Dov'è Lonnie? Che cosa gli avete fatto?" 
Silenzio. "E' andato sotto", rispose dopo qualche tempo la bambina. 
Il maschietto: "E' andato dalla Capra con i Mille Piccoli". 
La bambina sorrise. Un sorriso malvagio pieno di innocenza cattiva. "Non poteva non andarci, no? Era segnato. Ci andrai anche tu." 
"Lonnie! Che cosa avete fatto... " 
Il bambino alzò la mano e intonò un canto in una lingua flautata che non poteva capire, ma il suono delle parole la fece quasi impazzire di terrore. 
"Poi la strada cominciò a muoversi", riferì a Vetter e Farnham. "I ciottoli cominciarono a ondeggiare come un tappeto. Si alzavano e ricadevano, si alzavano e ricadevano. Si staccarono le rotaie del tram che volarono nell'aria, me lo ricordo, ricordo come scintillavano di riflessi delle stelle, poi cominciarono ad allentarsi anche i ciottoli, prima uno qui e uno là, poi a grappoli. Si staccavano e volavano via nell'oscurità. Facevano un rumore di strappo quando decollavano. Un rumore stridulo, un forte scricchiolio... come penso che accada in un terremoto. E poi... poi... qualcosa ha cominciato a emergere..."

Meravigliosamente strano, no?


Bene, siamo giunti alla fine di questo appuntamento, al prossimo weekend.


Per approfondire…
https://it.wikipedia.org/wiki/Howard_Phillips_Lovecraft
https://it.wikipedia.org/wiki/Ray_Bradbury
https://it.wikipedia.org/wiki/Jeff_VanderMeer
https://it.wikipedia.org/wiki/China_Mi%C3%A9ville
https://it.wikipedia.org/wiki/Bas-Lag
https://it.wikipedia.org/wiki/I_draghi_di_Babele
https://it.wikipedia.org/wiki/Steph_Swainston
https://it.wikipedia.org/wiki/Alan_Campbell_(scrittore)
https://en.wikipedia.org/wiki/K._J._Bishop

https://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_King

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