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sabato 1 agosto 2015

Vaneggiamenti di una Scribacchina: 1 "Leggere prima di Scrivere"



“The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.”
― Jane Austen



Leggere prima di Scrivere

Perché cominciare una rubrica dedicata alla scrittura parlando di lettura?
Se vi state facendo questa domanda, siete nel posto sbagliato.

Uno scrittore che non legge è una contraddizione in termini, come uno chef anoressico e intollerante al 99,99 % dei cibi che prepara.

I libri per una persona che si accinge a scrivere devono essere tutto: il suo cuscino, la sua coperta, la cosa che desidera di più, la cosa in cui meglio si riconosce, tutto il suo mondo o quasi.

Chi ha dei dubbi in merito non può veramente definirsi uno scrittore.
A chi tra i più innocenti di voi si sta chiedendo “Ma c’è veramente gente là fuori che vuole scrivere senza avere una passione divorante per la lettura, per i libri?”

La risposta è sì, purtroppo, e se non mi credete basta che vi facciate un giro in libreria o  navighiate un po’ sugli e-book store per vedere quanta roba  -non me la sento di chiamarli libri-  firmata da coloro che si definiscono scrittori senza avere amore per i libri viene pubblicata ogni minuto di ogni giorno.

Ma chi è uno scrittore e chi lo definisce tale?

E’ una cosa che si impara a scuola, un titolo che si acquisisce con l’esperienza? Non direi, non necessariamente.

Uno scrittore è per forza di cose qualcuno che un giorno, magari quando ancora non sapeva nemmeno camminare bene su due gambe, ha deciso che “da grande” avrebbe raccontato storie.

Perché?

Perché per qualche ragione ha sempre provato un fascino insopprimibile per i libri, a volte anche prima di sapere cosa fossero, perché ha sempre adorato sentirsi raccontare storie, poi leggerle e infine raccontarle...

Il titolo di scrittore è qualcosa che una persona si attribuisce da sé, ma questo non significa che non ci debbano essere dei prerequisiti minimi e l’amore per la lettura deve necessariamente essere in cima alla lista.

Adorate i libri? Leggete e rileggete le stesse storie?
Provate una sana dose di invidia costruttiva ogni volta che vedete una puntata di “The Walking Dead” sulla Fox o aprite una pagina a caso di un libro qualunque di un mostro sacro del passato come la Austen o un moderno incantatore di lettori come Stephen King e sospirate: “Ah, come avrei voluto scriverlo io questo!”?

Allora siete scrittori, state tranquilli.

Qual è dunque la Prima Regola per chiunque si accinga a scrivere un libro?

Essere un divoratore di libri, libri stupendi, libri orrendi, libri di ogni genere.

E quando vi si stancano gli occhi?

Guardare film o telefilm, tanto quelli appassionanti quanto quelli pallosi, per capire cosa li fa funzionare e cosa fa schifo.

Ecco la Regola Principe secondo Stephen King (On Writing): Scrivere molto e leggere molto… tutto quello che(mi)capita sottomano.



Se lo sproloquio scritto sopra vi rispecchia in qualche modo, fate il primo passo verso la scrittura: datevi il permesso di scrivere e di credere in voi stessi!

Potrete trovare uno spunto interessante in questo post del blog “The Creative Penn”, intitolato “You have Permission!”


Leggere, leggere, leggere, quindi.

E poi?

Be’, se ci pensate la conseguenza è un po’ ovvia: scrivere, scrivere, scrivere!

Uno scrittore e una persona che scrive tutti i giorni se può e quando non può scrive comunque in ogni momento libero a disposizione.

Ehi, un momento!
Ma non è un po’ ossessivo?!

Sì… assolutamente, ed è una cosa meravigliosa anche per questo, no?


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